letteratura italiana

Nella nebbia

Di Florian K, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4007292

E guardai nella valle: era sparitotutto! sommerso! Era un gran mare piano,grigio, senz’onde, senza lidi, unito.
E c’era appena, qua e là, lo stranovocìo di gridi piccoli e selvaggi:uccelli spersi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,come sospesi, e sogni di rovinee di silenzïosi eremitaggi.
Ed un cane uggiolava senza fine,né seppi donde, forse a certe pésteche sentii, né lontane né vicine;
eco di péste né tarde né preste,alterne, eterne. E io laggiù guardai:nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.
Chiesero i sogni di rovine: – Mainon giungerà? – Gli scheletri di piantechiesero: – E tu chi sei, che sempre vai? –
Io, forse, un’ombra vidi, un’ombra errantecon sopra il capo un largo fascio. Vidi,e più non vidi, nello stesso istante.
Sentii soltanto gl’inquïeti gridid’uccelli spersi, l’uggiolar del cane,e, per il mar senz’onde e senza lidi,
le péste né vicine né lontane.

Giovanni Pascoli

fonte https://websulblog.blogspot.com/2019/10/nella-nebbia-di-giovanni-pascoli.html#comment-form

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