L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.Liliana Segre
Vuol dire che è meglio sposare una donna del proprio paese e non straniera.E’ un vecchio proverbio che oggi non è più rispettato,dal momento che ci sono tantissime coppie di diversa etnia e religione.
Oggi mi vorrei occupare di un tipo di ortaggio che si sta facendo nuovamente spazio nello scenario regionale, si tratta del cavolo broccolo a foglia. È una tipologia di cavolo particolare in quanto vengono consumate le foglie e non le infiorescenze come avviene per le altre varietà. Infatti le foglie contengono buone quantità di glucosinolati, delle sostanze che, assieme ad altre che fungono da attivatori, quando vengono combinate svolgono la funzione di antitumorali. Questo processo avviene naturalmente, con la masticazione ad esempio, in quanto le sostanze sono presenti entrambe nelle foglie ma in maniera separata e quando si rompono le cellule, avviene la combinazione. Sono piante ricche anche in vitamina C e affinché tutte questi componenti vengano preservati nelle quantità maggiori è importante vengano cotte con il minor contenuto d’acqua e per il minor tempo. Questo ortaggio è tipico del nostro territorio, tant’è che tra le aree più famose dove veniva coltivato troviamo Castelnovo del Friuli, Remugnano, Cordenons e Remanzacco. È una pianta molto rustica, si adatta molto bene al nostro territorio e non richiede grosse cure. Predilige dei terreni di medio impasto, ben permeabili e fertili. Viene seminato nei mesi di maggio/giugno, preferibilmente in semenzaio e poi trapiantati, a una distanza di circa 50 cm tra le file e 50-70 cm sulla fila, perché crea una pianta grande. Richiede una buona irrigazione in particolare nei mesi più caldi, è importante infatti che il terreno non si secchi completamente, perciò meglio irrigazioni più frequenti e con minori volumi di acqua. La raccolta avviene tagliando le singole foglie, meglio se dopo un periodo di freddo così risulteranno meno fibrose. La pianta però dopo continuerà a ricacciare nuove foglie permettendo più raccolti fino al raccolto finale che prevede la raccolta del cuore centrale. Le patologie e gli insetti che lo colpiscono sono le medesime delle altre brassicacee. Spesso però risulta meno sensibile all’attacco di questi agenti patogeni e permette di ottenere dei buoni risultati senza eccessivi sforzi.
Se solo sei mesi prima, quando era ancora a Lubiana ed era un’altra persona, uno studente di Accademia, il bassista e cantante di una band sconosciuta, qualcuno avesse detto che pochi mesi più tardi si sarebbe ritrovato con addosso un’uniforme militare della tribù X, a girovagare per una cittadina desolata dalla quale erano fuggiti tutti […]
Nella sua ultima riunione del 30 dicembre, il Consiglio comunale di Lusevera/Bardo ha deliberato la distribuzione dei contributi agli enti e alle associazioni locali per il 2021. La maggior parte dei fondi, ovvero 2.400 euro, andrà all’ASD Alta Val Torre, che gestisce il campo sportivo di Pradielis/Ter. Seguirà il Gruppo Alpini Lusevera – Terska dolina, che ha ricevuto 1.700 euro, 1.500 euro saranno ricevuti dal Gruppo di Ricercatori grotte GELGV di Villanova-Zavarh,1.000 euro dall’Associazione Ex Emigranti della Val Torre, 400 euro alla la sezione locale dell’AFDS marciatori che organizza escursioni nella valle del Torre. Il Centro di Lusevera per la Ricerca Culturale riceverà anche un contributo per le attività regolari. Il comitato comunale, guidato dal sindaco Luca Paoloni, ha devoluto 800 euro all’organizzazione slovena, che gestisce anche il Museo Etnografico di Lusevera.Decisione contraria del vicesindaco Mauro Pinosa, convinto che il Centro non meriti un contributo comunale, affermando che, “sebbene si debba impegnare a preservare e diffondere a modo nostro la nostra antica lingua slava, di fatto , promuove la lingua nazionale slovena, che gli abitanti della Valle della Val Torre non conoscono e non parlano, in quanto parlano italiano, friulano e l’antica lingua slava nel nostro paese, che per tutto questo sta morendo”. Il vicesindaco, che è uno dei più accaniti fautori della tesi secondo cui il dialetto della Val Torre non è sloveno, ha sottolineato che accetterebbe il contributo se il Centro per le ricerche culturali sostenesse la conservazione della “nostra antica lingua slava”, perché inrealtà diversa, vuole essere coerente e fedele alle sue convinzioni e quindi mostrare rispetto per i tanti elettori che lo hanno sostenuto. Pinosa, che certamente apprezza l’operato del suo sindaco Paoloni, è anche interessato alle basi su cui il Centro di Ricerche Culturali di Lusevera gestisce di fatto il locale Museo Etnografico, affermando che il Comune di Lusevera e l’organizzazione non hanno mai firmato alcun accordo.Va aggiunto che il Museo Etnografico di -Lusevera-Bardo è stato istituito nel 1973 su iniziativa dei membri del Centro di Lusevera per la Ricerca Culturale, entrato in funzione sei anni prima. Dopo il terremoto del 1976 è stata chiusa per cinque anni e riaperta al pubblico nel 1981. Nell’ultimo decennio è stata restaurata con l’aiuto degli esperti del Museo Gorizia di Nova Gorica. Nel 2014 è stato ufficialmente riaperto il museo rinnovato e arricchito, che dispone anche di un info point e fa parte della rete museale Mismotu.
Ogni commento è superfluo ci sono moltissimi linguisti che sostengono che il dialetto locale della Val Torre è sloveno.Questo è solo il parere del vicesindaco che da anni sostiene che è di origine slava e non slovena.Non merita di ulteriori commenti.
Le sue opere sono segnate dall’esperienza della guerra e della persecuzione, e cantano i luoghi della Slovenia, la natura e le tradizioni religiose. Pubblicò inizialmente in riviste parrocchiali di lingua slovena, illegali sotto il Ventennio fascista. Figura schiva e riservata, è stata per lungo tempo sconosciuta anche al pubblico sloveno. Una traduzione in italiano di alcune sue poesie, “Canti spezzati”, è stata pubblicata nel 1994.
napaja ob njej se mi duša -kakor začarana svetu se umika, da tajnosti božje posluša.” “Osservano i miei occhi la bellezza,l’anima mia s’inebria d’essa -piena d’incanto fugge dal mondo,porge l’orecchio ai misteri divini.”Ljubka Šorli (1910-1993)