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Caldo tropicale in Friuli

dal web

Consigli sui corretti comportamenti da tenere in caso di ondate di calore.

Durante l’estate possono esserci delle giornate in cui si verificano le ondate di calore, che sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associati a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione; tali condizioni rappresentano un rischio per la salute della popolazione.

Adottare semplici regole e comportamenti permette di affrontare al meglio le giornate più calde.

COME AFFRONTARE IL CALDO ESTIVO

– bere spesso, anche se non si ha sete, almeno 1,5 l di acqua al giorno, evitando le bevande zuccherate e l’alcol

– indossare vestiti leggeri, ampi e preferibilmente di fibre naturali come il cotone

– fare pasti leggeri a base di frutta, verdure e cibi freschi

– evitare di usare il forno e altri elettrodomestici che producono calore (phon, ferro da stiro)

– uscire di casa nelle ore meno calde della giornata

– fare docce con acqua tiepida per evitare bruschi sbalzi di temperatura

– rinfrescare la casa nelle ore serali o al mattino presto per permettere il ricambio d’aria

– non lasciare mai, nemmeno per periodi brevi, persone o animali in macchine parcheggiate al sole

COME RICONOSCERE I DISTURBI DA CALORE

I disturbi possono presentarsi in vari modi e con diverse intensità e gravità.
In caso di:

debolezza e stanchezza, mal di testa, nausea, vomito, sensazione di vertigine, stati confusionali con possibile perdita di coscienza, aumento della temperatura corporea, diminuzione della pressione arteriosa

chiedere aiuto e

– bagnarsi con acqua fresca

– distendersii in un luogo fresco e ventilato, con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo

– bere acqua a piccoli sorsi per abbassare la temperatura corporea

– mettere una borsa di ghiaccio sulla testa

– avvolgersi in un lenzuolo o in un asciugamano bagnato con acqua fredda.


Se la situazione non si risolve chiamare  il proprio medico.

Per le situazioni d’emergenza chiamare il 112
 

ATTENZIONE!

I bambini, gli anziani, le persone con patologie respiratorie e cardiache si adattano con più difficoltà al caldo: controlliamoli con più attenzione.
Telefoniamo alle persone “fragili” per sapere come stanno.

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/salute-sociale/promozione-salute-prevenzione/FOGLIA32/

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Un francobollo per il centenario di Margherita Hack

 Il Mise celebra con un francobollo il centenario della nascita di Margherita Hack. La vignetta raffigura la grande astrofisica in primo piano, sullo sfondo di un cielo stellato. Completano il francobollo la legenda “Margherita Hack”, le date “1922 – 2013”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B zona 1”.

L’immagine della bozzettista Rita Fantini è stata prodotta con una tiratura di trecentomila esemplari. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. a fotografia di Margherita Hack dalla quale è stato ricavato il ritratto pittorico è di Valerio Pennicino via Getty Images.

Gli annulli speciali primo giorno di emissione sono disponibili a Firenze (città dove è nata Margherita Hack) e Trieste, dove ha svolto per tanti anni la sua attività. Nel 1964 fu la prima donna titolare di una cattedra di astronomia in Italia e divenne così, automaticamente, la prima donna direttore di un Osservatorio astronomico, quello triestino.

Nell’anno accademico 1984-1985 fondò il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste, di cui fu direttrice fino al 1986. Nel 1987 divenne Socia Nazionale dell’Accademia dei Lincei. E’ morta nel 2013.https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/un-francobollo-per-il-centenario-di-margherita-hack/13/267543

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Lo spettro del metano minaccia il più grande lago naturale del Friuli-Venezia Giulia — Altreconomia

Sulle sponde del lago dei Tre Comuni, a Nord di Udine, potrebbero venir costruiti due generatori termoelettrici a metano a servizio di un oleodotto. Questo progetto, in contrasto con le leggi regionali che stabiliscono la rinaturalizzazione del bacino idrico, incontra l’opposizione di attivisti e istituzioni locali

Lo spettro del metano minaccia il più grande lago naturale del Friuli-Venezia Giulia — Altreconomia
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Un cielo di fiori — AI PIEDI DELLE CARNICHE

Rimandata da troppo tempo, finalmente, viene l’occasione giusta per raggiungere il confine sloveno, superarlo e mirare alla grande montagna dei narcisi. Di cime dai prati fioriti, dalla primavera al primo autunno, ce ne sono parecchie, tutte meritevoli d’attenzione, per carità! Tuttavia alcune svettano sulle sorelle, non solo per altezza, ma per contesti naturali che sono […]

Un cielo di fiori — AI PIEDI DELLE CARNICHE
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LE GIORNATE DELLA LUCE: la serata di premiazione e il Quarzo d’Oro alla carriera a Luciano Tovoli — PuntoZip

Sabato 11 giugno serata di premiazione alle Giornate della Luce il festival italiano che racconta il cinema attraverso lo sguardo attento degli autori della fotografia. A partire dalle 21.00 al Cinema Miotto di Spilimbergo la serata inizierà con l’omaggio al ricordo di Michela, ragazza di Spilimbergo vittima di femminicidio, con la presenza d’eccezione dell’attore Enzo De Caro, che presiede la […]

LE GIORNATE DELLA LUCE: la serata di premiazione e il Quarzo d’Oro alla carriera a Luciano Tovoli — PuntoZip
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Reinsediati in Russia, parlano i cittadini fuggiti da Mariupol

Valentina Chiara Baldon 1 Giugno 2022

La fuga da Mariupol verso la Russia e il programma di reinsediamento: la situazione di alcuni degli ex abitanti della città simbolo della guerra

Da quasi un mese, più di 300 rifugiati di Mariupol vivono a Vrangel, nell’estremo oriente della Russia. Durante le settimane di assedio della città, caduta con la resa degli ultimi soldati asserragliati all’interno dell’acciaieria Azovstal, molti cittadini ucraini non sono riusciti a scappare a ovest come avrebbero voluto, poiché le tregue concordate per l’apertura di corridoi umanitari verso il territorio controllato da Kiev sono state quasi sempre interrotte da bombardamenti e rappresaglie russe.

Da Mariupol a Vrangler, via Taganrog

Nel corso delle ultime settimane dell’assedio, diversi abitanti di Mariupol hanno trovato riparo a Taganrog, in Russia. Qui hanno ricevuto molte promesse: alcuni testimoni raccontano che alla stazione cittadina venivano distribuiti volantini della Russian Far East and Arctic Development Corporation, un’organizzazione statale volta a convincere i rifugiati a reinsediarsi in estremo oriente.

Alloggio gratuito, lavoro garantito e non solo

Per tutti coloro che, da un giorno all’altro, si sono trovati senza più nulla tra le mani, l’offerta appariva necessariamente interessante, per quanto obbligata. Alloggio gratuito, tassi dei mutui ridotti, supporto economico al trasferimento (170.000 rubli per ogni membro della famiglia) e, soprattutto, la garanzia di un lavoro per ricominciare da zero. Una possibilità accolta da molti degli sfollati che, ad oggi, però raccontano di non aver ancora visto nulla di quanto era stato loro promesso in quella stazione.

La testimonianza di Olga

Olga, nome di fantasia, ha raccontato al sito indipendente in lingua russa Meduza.io la storia del trasferimento della sua famiglia verso la Russia. A Mariupol, prima del 24 febbraio, vivevano bene. Con lo scoppio della guerra, però, tutto è cambiato e per un mese e mezzo, insieme al marito e alla figlia, Olga ha vissuto in un seminterrato senza alcuna possibilità di fuga verso le zone più sicure dell’Ucraina. L’unico modo per garantirsi la sopravvivenza era passare il confine russo,

In accordo con il marito e la figlia, Olga ha deciso di partire verso la Russia con destinazione Kirov o Vladivostok, e ricostruirsi una vita lontana dalla guerra nell’ambito del programma di reinsediamento. Solo sul treno sono poi venuti a conoscenza dei dettagli del tanto decantato programma: i mutui a tasso agevolato sono destinati solo alle famiglie in cui entrambi i coniugi hanno meno di 35 anni e che le case, nel Primorsky Krai, sono tutt’altro che economiche.

Più di 900.000 sfollati ucraini oggi vivono in Russia

Dall’inizio della guerra, secondo il ministero degli Esteri russo, oltre 900.000 sfollati ucraini sono entrati in Russia. Molte testimonianze raccontano che arrivare dall’altra parte non è stato semplice, poiché le autorità russe hanno sottoposto i rifugiati a interrogatori e ispezioni di ogni tipo, controllando perfino gli smartphone di ciascuno di loro. Qualcuno afferma addirittura di essere stato fermato per diversi giorni in centri di “filtraggio” prima di poter raggiungere la destinazione finale: Vladivostok. Peccato che quasi nessuno abbia poi raggiunto la città, poiché senza troppe spiegazioni gli sfollati sono stati re-indirizzati nella piccola città di Vrangel, vicino a Nakhodka, a circa 160 km da Vladivostok.

Tante le promesse disattese, tra cui quella del lavoro garantito

Ad oggi Vrangel ospita circa 308 profughi arrivati da Mariupol via Taganrog. Nella sua azione di propaganda, il governo regionale aveva parlato di oltre 1.700 posti di lavoro disponibili in oltre 200 aziende. I dati diffusi dal ministero per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente russo e dell’Artico addirittura menzionavano più di 62.000 posti vacanti elencati nel database del Primorsky Employment Service, dichiarando inoltre che molte aziende stavano già offrendo posti di lavoro ai rifugiati. La realtà è che agli ex abitanti di Mariupol vengono offerte posizioni con stipendio ridotto rispetto alla media, insufficiente perfino a coprire l’affitto di un piccolo appartamento.

Il futuro dove non c’è futuro

I più fortunati oggi vivono in hotel, pagati di tasca propria con i risparmi che sono riusciti a portare in Russia, mentre quelli che hanno perso tutto alloggiano in appartamenti aiutati dalle persone del luogo. Nonostante molte persone siano arrivate dall’Ucraina nell’Estremo Oriente russo senza vestiti e beni di prima necessità, il governo russo continua a non fornire aiuti, disattendendo le promesse e riversando questa responsabilità sui volontari del luogo che, nonostante l’avviso contrario da parte delle autorità, continuano ad aiutare tutti coloro che ne hanno necessità.

Immagine di copertina: Wikipedia by Mvs.gov.ua, CC BY 4.0,

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8 giugno Giornata di Primož Trubar e festa nazionale

Più di dieci anni fa, su suggerimento di Boris Pahor, la Repubblica di Slovenia ha dichiarato l’8 giugno Giornata di Primož Trubar e festa nazionale. Alla vigilia della festa, il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor ha reso omaggio alla memoria di Trubar davanti al suo busto al castello di Rubbia nel comune di Savogna d’Isonzo.All’evento ha partecipato anche la presidente Ksenija Dobrila

Primož Trubar (Raščica9 giugno1508 – Derendingen28 giugno1586) è stato un religiososcrittore e riformatoresloveno.

Nato a Raščica, minuscolo villaggio della Carniola inferiore, nel 1508, fu dapprima sacerdote cattolico e, in seguito, pastore luterano in Germania. Si avvicinò al luteranesimo alla scuola del vescovo di TriestePietro Bonomo, e divenne il più attivo animatore della riforma protestante in terra slovena.

Nel 1550, pubblicò il primo libro stampato in lingua slovenaKatekizem (Catechismo), cui seguì Abecedarium (Abecedario, sempre del 1550).[1]

Considerato il padre della letteratura slovena, Trubar fu autore di più di venticinque libri in lingua slovena, i più importanti dei quali furono le traduzioni in sloveno del Nuovo Testamento (15551577) e dei Salmi (1566).

L’opera di Trubar trasse senz’altro notevole ispirazione dall’incontro, in terra tedesca, con Pier Paolo Vergerio il giovane (14981565), in precedenza nunzio apostolico a Vienna e in Germania, già vescovo di Capodistria, e passato anch’egli alla Riforma, con il quale collaborò alla traduzione in sloveno del Nuovo Testamento.

In seguito i due, con la protezione e l’aiuto finanziario del barone Johannes Ungnad von Sonneck (14931564), ex governatore della Stiria e della Carinzia, aprirono una tipografia e un istituto di studi biblici a Urach (nei pressi di Tubinga), che, dal 1561 al 1564, stampò una serie di opere religiose (37 libri per un totale di 25 000 copie) in lingua slovena, croata ed italiana, quali: il Piccolo Catechismo di Lutero, il Beneficio di Cristo, la Confessio Augustana e la relativa Apologia.

da wikipedia

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Mersino (sl. loc. Marsin) – ottobre 2021 — Forum Julii Project

– Tipo percorso: escursione veloce lineare Tappe: borghi ed edifici di culto Taglio album: descrittivo Finalità principale: presentare la località in autunno verso il tramonto Area linguistica toponimi: italiano e sloveno Data: 31/10/2021 Numero foto: 51 – Marseu (Marsieli) – – – – Pozzera (Pocera) (*) – – – – – – Zorza (Žorža) e […]

Mersino (sl. loc. Marsin) – ottobre 2021 — Forum Julii Project
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L’orso bruno nei boschi del Fvg, perché non bisogna temerlo?

L’Orso bruno (Ursus arctos) sta piano piano ritornando anche nei boschi del Friuli Venezia Giulia. Ma per molto tempo non è stato cosi: nel XIX secolo con le continue modificazioni del territorio boschivo per creare aree di coltivazione e terreni a disposizione dell’uomo, gli orsi che abitavano i propri lidi sono abbattuti, l’ultimo a Sauris nel 1911. Precedentemente, questa specie aveva già ripetutamente subito l’intervento dell’uomo nella distruzione dei suoi spazi e nella persecuzione della caccia, portandolo inevitabilmente a scappare verso altre regioni. Negli ultimi anni, la presenza di un orso nei boschi del pordenonese e della Carnia sembra transitare dopo un lungo viaggio iniziato dal Trentino.
L’orso è considerato il più grande carnivoro in Europa. Per sua natura, evita l’uomo e le zone in cui vive, prediligendo boschi e radure nascoste. Le leggende popolari hanno creato a riguardo di questo animale ghiotto di miele, un’immagina affettuosa da un lato e terrificante dall’altro, descrivendolo spesso come potenziale pericolo per l’uomo. Studi, ricerche e osservazioni attente svolte dalle guardie forestali e dagli esperti della fauna selvatica, divulgano da sempre una corretta informazione a riguardo dell’orso bruno, sottraendolo così a sciocche previsioni prive di fondamento. È un animale a cui non piace essere sorpreso, difficilmente attacca l’uomo a meno che non si trovi nella condizione di pericolo per farlo, come un attacco diretto, la vicinanza dei cuccioli o l’aggressione di un cane senza guinzaglio. È bene sottolineare che se ci si dovesse trovare nei meandri di un orso, la cosa principale da non fare è scappare: il manuale “Impariamo a conoscere l’orso” divulgato dalla Regione del Friuli Venezia Giulia, specifica che bisogna allontanarsi camminando sul sentiero da cui si è arrivati. L’orso tende ad evitare tutti i luoghi e i rumori che riguardano l’uomo, per questo motivo è molto difficile trovarsi faccia a faccia con questo esemplare. . . . https://www.triesteallnews.it/2022/06/lorso-bruno-nei-boschi-del-fvg-perche-non-bisogna-temerlo/