La mattina del 6 agosto nel centro di Lubiana sono state poste le prime due pietre d’inciampo dell’artista tedesco Gunter Demnig. In totale ne verranno poste 23, per ricordare il dramma della Shoah che colpì la locale comunità ebraica…continua https://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Lubiana-ricorda-i-suoi-cittadini-ebrei-vittime-della-Shoah-189620
Giorno: 2 settembre 2018
Settembre eventi e…
Sant Egidio ti disarà
ce colôr chest mês varà
il tempo del giorno di Sant Egidio (ovvero ieri 1 settembre) dirà quale sarà l’andamento meteo di tutto il mese.
Il 6 settembre 1891 è la data di nascita della manifestazione più longeva e che in certi aspetti ancora oggi identifica immediatamente Fagagna. (Feagne el pais dai Mus)
Da allora ogni prima domenica di settembre si corre a Fagagna la CORSA DEGLI ASINI l’evento più importante che si svolge nell’ambito della sagra del paese, e uno degli eventi con maggior storicità e rilievo in ambito regionale.
L’allestimento della piazza con tribune per il pubblico e il circuito transennato fa pensare ad un vero ippodromo. I protagonisti sono gli asini con al seguito carretto e fantini. La gara si svolge con il metodo delle batterie ed eventuali qualificazioni e quindi la finale, disputata attualmente da cinque asini; al tutto sovrintende una giuria che assume notevole importanza per il regolare svolgimento attorno alla figura storica del “mossiere”.
Nei momenti immediatamente precedenti la gara, si percepisce quella sottile sintonia di sguardi e l’accostarsi affettuoso del quadrupede al suo driver che crea ancora oggi https://www.prolocofagagna.it/corsa-degli-asini/
FRIULI DOC: vini – vivande – vicende – vedute
dal 13 al 16 settembre 2018
Per quattro giorni Udine diventa una vetrina per presentare e far conoscere il meglio della produzione enogastronomica e artigianale, artistica e culturale di una regione davvero unica.
Pierpaolo Pasolini scrisse
https://www.facebook.com/thevisioncom/videos/444926449352433/
Pasolini, più di 40 anni fa, aveva già compreso cosa sarebbe successo all’Italia di oggi. “Il potere della civiltà dei consumi ha superato il fascismo nella sua capacità di omologazione, nella sua capacità di distruzione degli uomini e delle realtà particolari. Il vero fascismo è la civiltà dei consumi”.
Morto il genetista Cavalli-Sforza.Dimostrò che le razze non esistono
Luigi Luca Cavalli-Sforza (Genova, 25 gennaio 1922 – Belluno, 31 agosto 2018) è stato un genetista e scienziato italiano, che si è occupato anche di antropologia e di storia.
I suoi studi e le sue ricerche si sono incentrati, in maniera particolare, sulla genetica delle popolazioni e delle migrazioni dell’uomo. Cavalli-Sforza è stato professore emerito all’Università di Stanford in California.
continua https://www.wikiwand.com/it/Luigi_Luca_Cavalli-Sforza
Geni, popoli e lingue è strutturato in una prefazione e cinque capitoli. L’autore espone i concetti generali e metodi per lo studio della genetica delle popolazioni , ricorrendo a un approccio multidisciplinare in cui si tiene conto dei dati provenienti dalla biologia , dalla linguistica , dalla archeologia e dalla demografia . Dalla distribuzione geografica di geni di scala mondiale sono dedotte le linee filogenetiche delle popolazioni. Gli alberi genealogici sono poi messi in confronto con dati provenienti da altre discipline, quali la linguistica e l’ archeologia, nascendo sempre una prospettiva unitaria. La sovrapposizione delle diverse genealogie (quella genetica, quella paleoantropologica e quella linguistica) si presentano infatti come un genio, i popoli e le lingue si sono irradiate per mezzo di una serie di migrazioni originate in Africa circa 100 000 anni fa.
https://www.wikiwand.com/it/Geni,_popoli_e_lingue
UN PAESE DI SENZA STORIA
Avevo 6 anni (1960) che a Torino chiesi : “Papà perchè sui muri c’è scritto -non si affitta agli arabi -?”
Mio padre imbarazzato fece i salti mortali per spiegarmi che erano i meridionali gli arabi.
A sei 6 e mezzo dissero a mia madre che era una puttana (ma questo l’avevo già scritto…friulana =veneta =mondina =puttana).
Poi a 12 anni(1966) bruciarono nei cartoni un senzatetto somalo a 300mt da casa mia. Uno schock.
Mi svegliai tutto un colpo … capii che nonostante per mentalità ci si sentisse abbastanza vicini ad un piemontese (anche se tra un Savoia e un austro-ungarico ci fosse quasi un abisso) poichè eri sempre un “gastarbeiter”., di fatto “loro” non ti invitavano mai a casa, ma ti invitavano sempre i “terroni”.
Sono figlio di “vu turnà”, cioè emigranti che tornano al loro paese, così chiamati per distinguerli dagli altri oriundi che si chiamavano “vu cumprà”.
A 14 anni arrivai a casa dei nonni … mi misi a studiare la storia e le lingue dei popoli del Friuli, storia che i friulani stessi non conoscono … una storia di italianizzazione forzata verso chi italiano non era.
Scoprii la prima epurazione etnica : migliaia di deportati di lingua tedesca nel novembre 1919 su un treno verso Klagenfurt colpevoli di parlare un’altra lingua. E migliaia di sloveni morti in carcere per torture, oltre ai campi di concentramento per “bambini” sloveni e croati a Rab e Gonars (già…perchè le razze inferiori vanno estirpate).
Dieci anni dopo (a 24 anni) scoprii che il Regno delle 2 Sicilie era lo Stato più ricco e acculturato d’Europa, depredato dai Savoia, e che furono passate per le armi decine di migliaia di persone e per loro pure campi di concentramento, come quello famigerato del forte di Fenestrelle.
Facendo un passo avanti negli anni 80-85 …a Trieste vidi una cosa strana … che a Trieste il MSI/DN movimento neofascista e notoriamente xenofobo verso gli slavi sfiorò il 30% dei voti.
Se guardavi quelle piazze tricolorute e piene di odio verso gli slavi, notavi una dicotomia schizofrenica : metà dei manifestanti avevano padri o nonni che parlavano sloveno…diventati italiani per necessità, o per le leggi razziali del fascismo…o perchè negli anni del boom economico se eri sloveno di lingua il mutuo te lo davano dopo.
Cominciò a lampeggiarmi in mente un dubbio : che noi tutti dobbiamo diventare cittadini del mondo, ma l’imposizione fa l’effetto contrario, poichè a chi vengono sottratte le radici, questi prendendo quelle “nuove” diventa più razzista di chi le sta stemperando nel tempo. Infatti chi mise le bombe ai tralicci dell’Enel in Val Venosta, non erano mica quelli della Val Pusteria che parlavano tirolese già da 750 anni, ma i venostani (che il secolo prima parlavano il ladino romancio), arrivata l’Italia a dirgli che devono parlare italiano (a loro che da poco erano diventati tedescofoni), erano quelli che indubbiamente facevano più fatica ad accettare.
Ecco l’Italia dal dopoguerra in poi non ha mai smesso di essere razzista, poichè fondamentalmente non conosce la sua storia… gliene è stata raccontata un’altra, non la sua.
Diventi cittadino del mondo quando nella cultura, abbracci altre culture. Ma quando tagli le radici ad un’altro popolo integrandolo ed omologandolo a forza, fai nascere un nazionalismo ed un razzismo ancora più forte…perchè un uomo non può stare senza radici, LE RADICI NON LE PUOI MAI TAGLIARE, LE PUOI SOLO SUPERARE INGLOBANDONE ALTRE…pena la nascita di nazionalismi o altri mostri quali il razzismo.
Il difetto sta nel manico, e la soluzione è solo più cultura, ed informare.
La storia è magistra vitæ solo in due casi : se la persona la cerca, o se viene insegnata dai vinti…poichè sempre nelle scuole viene insegnata dai vincitori.
Ringrazio Valter per avermi consentito la pubblicazione
Friuli wikiquote
Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il popolo friulano, dopo l’8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l’oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio delle barbarie tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l’indomito valore delle genti friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell’insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita ed a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguiti sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo, alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell’amore per l’Italia e per la libertà. Settembre 1943 – maggio 1945.(motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla città di Udine)